Perché-i-reality-show-sono-dei-programmi-di-grande-successo

Reality, la vita è altrove

Dayane Mello è una giovane modella brasiliana, una concorrente dell’edizione ancora in corso del Grande Fratello Vip e, mentre nella casa più famosa d’Italia, aspetta la finale del 3 marzo le succede qualcosa di tremendamente tragico: il giovane fratello Lucas, di soli 26 anni, muore in Brasile in un incidente stradale. La Mello viene avvertita dalla produzione ma, dopo un serrato conciliabolo, decide di restare nella casa e di giocarsi le sue chances di vittoria nel reality. Quello che ne consegue è che la modella ha dovuto elaborare il suo lutto sotto gli occhi di milioni di spettatori, gettandolo nella inesorabile centrifuga di un reality che è una miscellanea trash di gossip, esibizionismo e voyerismo. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ci mancherebbe, ma quello che mi chiedo è fino a dove si può spingere la frontiera che rende le nostre vite, parte del grande spettacolo mediatico – virtuale, e se esiste almeno una piccola fortezza invalicabile di intimità, nella quale nessuno può accedere, che si sia vip o comuni mortali. Potrei esser tacciato di moralismo, ma ritengo diseducativo il messaggio che storie come queste trasmettono, così come quelle di chi pensa di risolvere delicati conflitti familiari, o sentimentali, affidandosi a programmi tv di successo. Soprattutto ai più giovani, occorrerebbe spiegare che le storie personali date in pasto ai format tv vengono masticate in quel breve lasso di tempo nel quale possono suscitare interesse, per poi essere sputate come chewing gum senza sapore. I sentimenti banalizzati, consumati e buttati via come fazzoletti usa e getta e solo in nome dell’audience. Tutto questo è inesorabile? Forse dovremmo tornare a comprendere e soprattutto a spiegare, sempre ai più giovani, che la vita è uno spettacolo unico che appartiene prima di tutto e a noi stessi non dipende dal numero dei like o degli spettatori che otteniamo. Che le cose belle, così come anche i dolori e le sconfitte della vita hanno valore se condivise, innanzitutto, con le persone che davvero hanno a cuore il nostro destino. Dovremmo essere come il protagonista di The Truman Show , mirabilmente interpretato da Jim Carrey, e tornare all’autenticità della vita. La nostra esistenza che non è un reality anche quando ci dicono, di fronte alla morte di un fratello, che tutto va bene, che “the show must go on”.

Reality, la vita è altroveultima modifica: 2021-02-12T22:46:38+01:00da pippogallelli
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