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Il museo della felicità

È stato inaugurato nei giorni scorsi a Copenaghen “The Happiness Museum”, il primo museo al mondo dedicato alla felicità. Apprendo sul web che questo museo prevede un percorso interattivo concentrato sulla storia della felicità, nelle sue varie sfaccettature e con contributi di diversa natura, anche di carattere scientifico. Ho pensato, leggendo questa notizia, che sarebbe bello se ognuno di noi costruisse, idealmente, un suo personale museo della felicità. Un luogo virtuale dove allestire, per cominciare, una galleria delle immagini dei volti delle persone più care e amate, dei luoghi dove si è stati bene e dove avremmo voluto che ogni istante si fosse fermato e dove saremmo voluti tornare con un’ipotetica macchina del tempo. Il nostro personale museo della felicità dovrebbe prevedere le registrazioni delle frasi, delle parole, anche sussurrate e segrete, che ci hanno emozionato o che hanno cambiato la nostra vita, rendendoci, appunto, felici. A questo mio pensiero fantasioso si è aggiunta la consapevolezza che il tempo non ritorna e che non vi è nulla di più inafferrabile, di indefinibile, di impalpabile. di incatalogabile, della felicità stessa. Raccontarvi di questa notizia è stato un pretesto per parlar appunto di felicità. Questa parola l’ho ripetuta tante volte, in questo mio breve contributo. È vero, ma è stato per me come recitare un mantra, contro i tempi poco felici che purtroppo viviamo.

Il museo della felicitàultima modifica: 2020-10-14T18:44:40+02:00da pippogallelli
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