RODARI 2.0_Gianni Rodari_archivio_laF

Il Covid, Rodari e il cavaliere coraggioso che abbiamo nel cuore

Nulla sarà come prima!  Lo abbiamo detto a noi stessi, solennemente, nei mesi più duri del lockdown. Lo abbiamo giurato mentre insieme cantavamo dai balconi l’Inno di Mameli e Nessun dorma. Quando chiusi tra le mura domestiche pensavamo di aver riscoperto e riconquistato il cuore delle persone a noi vicine e facevamo grandi proclami pronti a prenderci carico dei destini del pianeta malato, come tanti novelli Greta Thunberg . Ma appena Il virus ha mollato la presa, purtroppo solo apparentemente, il vento caldo dell’estate e l’umano sentimento della rimozione hanno portato via ogni nostro buon proposito.  Diciamoci la verità il Covid ci ha fotografati impietosamente, nel bene e nel male, con i tutti i nostri pregi e i nostri difetti.  E ora che l’incubo si sta ripresentando, più dolorosa è la disillusione e grande è la confusione sotto il cielo.  Stiamo celebrando in questi giorni i cento anni dalla nascita di Gianni Rodari.   Ci vorrebbe davvero lui, ora, sotto questo cielo plumbeo, a farci riscoprire il nostro cuore bambino, capace di superare ogni avversità con la fantasia e, come nelle sue filastrocche, donare speranza al mondo che adesso ne ha maledettamente bisogno.   Di Rodari   dovremmo    recitare quei suoi versi che ci dicono che “In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio”.  Come quel cavaliere allora sfidiamo la paura e ripartiamo sicuri di farcela perché possediamo la cosa più preziosa che esista: la nostra umanità. È proprio questo che Gianni Rodari ci ha insegnato con la sua vita e le sue opere.

Il Covid, Rodari e il cavaliere coraggioso che abbiamo nel cuoreultima modifica: 2020-10-27T21:37:54+01:00da pippogallelli
Reposta per primo quest’articolo