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Un Natale sobrio può essere più bello degli altri

Il Natale è la festa che più si avvicina al concetto di bellezza. Si illumina il cuore che nell’attesa e colmo di speranza e torna bambino. Si illuminano, scintillanti, le strade e le case di tutti noi. Sarà un Natale diverso quello che ci attende, ce lo stiamo dicendo in tutti i modi. Nella sua tragicità, la pandemia ci offre un’altra occasione di cambiamento, ci dà la possibilità di ritrovare l’essenza delle cose. In fondo cosa vi è di più umile, e nel contempo grandioso, di un bambino che nasce in una misera stalla. Che si sia credenti o no, i secoli ci hanno preservato la profonda bellezza dei gesti compiuti in quella notte. La nascita, l’amore, la gratuità e la solidarietà. Li abbiamo dimenticati con il tempo e oggi non facciamo altro che parlarci uno sull’altro e pretendere i nostri presunti diritti da animali da consumo; dimenticando, ad esempio, che a causa della pandemia ogni giorno stanno morendo tante persone, vittime di un nemico invisibile e feroce e che ora più che mai il destino di ognuno di noi è legato a quello degli altri. Abbiamo qualche giorno per rifletterci, lo dico anche me stesso, quest’anno sforziamoci di riempire il Natale di gesti essenziali e di sobrietà avremo poi tempo di sciare, consumare e festeggiare. Papa Francesco ha detto: “Se vogliamo festeggiare il vero Natale, contempliamo questo segno: la semplicità fragile di un piccolo neonato. Lì sta Dio”. E se posso, permettimi di aggiungere un Natale più semplice può anche rivelarsi il Natale più bello degli altri.

Foto di Vickie McCarty da Pixabay

Un Natale sobrio può essere più bello degli altriultima modifica: 2020-12-14T13:37:20+01:00da pippogallelli
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